No al carcere minorile a Rovigo
Le carceri per i minori devono rimanere un’eccezione. Per questa ragione, il Centro Francescano di Ascolto si dice fermamente contrario alla trasformazione dell’ex casa circondariale di via Verdi in istituto per minori.
“La residualità della detenzione minorile deve restare tale e perciò dobbiamo assolutamente dire no”, commenta il direttore del Centro Francescano di Ascolto, Livio Ferrari, commentando la notizia della volontà dell’Amministrazione Penitenziaria di aprire un carcere minorile nel capoluogo, proprio dove insisteva il vecchio circondariale chiuso il 22 aprile dello scorso anno.
“Investire milioni di euro per la reclusione minorile va contro l’attuale legge del processo minorile, il Dpr 448/1988, che invece intende ridurre al minimo la presenza in carcere di minorenni – prosegue Ferrari – Ricordiamo che in Italia, a fronte di 18 istituti per minori, il numero di presenze non ha mai superato le 500 unità complessivamente”.
In altre parole, vanno sostenuti i percorsi che favoriscono il reinserimento sociale dei minorti autori di reato, anziché la carcerazione: “Il procedimento penale nei loro riguardi riduce tantissimo l’aspetto repressivo mentre aiuta, sostiene, promuove i percorsi di crescita dei minori e adolescenti al fine di favorire lo sviluppo delle condizioni di benessere individuali attraverso interventi diretti ai minori stessi con l’affidamento ai servizi sociali, in comunità, case famiglie e in messa alla prova, e la bontà di questo sistema è davanti agli occhi di tutti”.